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venerdì 29 marzo 2019

Psicologo come avviare l'attivita'

In breve i passi da compiere per svolgere l’attività di Psicologo in forma di lavoratore autonomo

Iscrizione all’Albo e apertura della casella PEC
Il primo passo che deve eseguire uno psicologo che intende esercitare la propria professione è quella dell’iscrizione all’Albo presso uno degli Ordini territoriali. Successivamente sarà necessario aprire una casella di Posta Elettronica Certificata, infatti tutti i professionisti iscritti ad un Albo hanno l’obbligo di dotarsi di una PEC.
Apertura della Partita IVA e scelta del regime fiscale
La partita IVA è un numero composto da 11 cifre necessario a identificare il contribuente titolare della partita IVA stessa. L’ apertura della Partita IVA può essere eseguita:
  • recandosi personalmente presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
  • inviando tramite raccomandata all’Agenzia delle Entrate il modello compilato.
  • telematicamente direttamente da parte del contribuente o attraverso un intermediario abilitato come Fiscoeasy.it che provvederà a compilare il prescritto modello.
Nella redazione del modello il contribuente indicherà oltre ai suoi dati il codice ATECO e il regime fiscale che intende adottare.
Il codice ATECO per l’esercizio dell’attività di Psicologo è: 86.90.30
Più complessa è la scelta del corretto regime fiscale da adottare che essenzialmente potrà essere il regime forfettario o il regime semplificato. Il regime forfettario, che può essere applicato dagli Psicologi che prevedono di avere o hanno avuto nell’anno precedente un volume d’affari inferiore ad € 65.000, è un regime che ha molti vantaggi, tra cui un’aliquota di tassazione molto bassa che può arrivare in presenza di determinati requisiti anche al 5%, tuttavia è necessario prestare particolare attenzione ai vincoli giuridici necessari per poter applicare tale regime.
Assicurazione Professionale
Ulteriore obbligo dello psicologo è quello di dotarsi un’assicurazione per responsabilità civile professionale che riguardi la copertura dei danni involontari cagionati a terzi durante l’esercizio dell’attività professionale di psicologo- psicoterapeuta come quella proposta da C.A.M.P.I. Cassa di Assistenza Mutua tra Psicologi.
Iscrizione all’ENPAP
Entro 90 giorni dalla data di riscossione del primo compenso lo psicologo è tenuto ad iscriversi all’ENPAP Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi. L’Ente attua le tutele previdenziali e assistenziali in favore degli psicologi che esercitano la loro attività come liberi professionisti. L’iscrizione avviene direttamente sul sito istituzionale dell’ENTE.  I contributi da versare all’ENTE si dividono in:
  • Contributo soggettivo: che corrisponde al 10% del reddito netto, con un minimo di 780,00 euro
  • Contributo integrativoche corrisponde al 2% del corrispettivo lordo con un minimo di 60,00;
  • Contributo di maternità: che corrisponde a una quota fissa per finanziare l’indennità di maternità delle colleghe che diventano madri.
Sul sito dell’ENPAP https://www.enpap.it/come-fare-per/versare-i-contributi/ sono presenti maggiori informazioni, le eventuali riduzioni del contributo soggettivo e le scadenze di versamento.
La fattura
Lo psicologo deve certificare la riscossione dei propri compensi emettendo la Fattura. Lo Psicologo è tenuto ad emettere la fattura nel momento in cui riceve il pagamento dell’onorario dal proprio paziente o cliente.
Dal 1° gennaio 2019 è stato introdotto l’obbligo di emissione della Fattura Elettronica nei confronti dei privati, tuttavia:
  • gli psicologi che adottano il regime forfettario (o il regime dei minimi) sono esonerati dall’emissione della fattura elettronica nei confronti dei privati e pertanto emetteranno la classica fattura cartacea o in formato PDF;
  • per l’anno 2019 gli psicologi che svolgono prestazioni di tipo sanitario non possonoemettere fatture elettroniche. Il divieto vige anche in caso di opposizione da parte del paziente all’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria.
Nel caso in cui uno psicologo, che non applica il regime forfettario (o il regime dei minimi), riscuote un compenso a seguito di una prestazione di tipo NON sanitario è obbligato all’emissione di una fattura elettronica.
Lo psicologo per i propri acquisti di beni o servizi riceverà a sua volta dai propri fornitori una fattura elettronica. La ricezione della fattura è anch’essa differente a seconda del regime fiscale adottato:
  • regime forfettario (o regime dei minimi): in questo caso lo psicologo potrà richiedere al suo fornitore una copia cartacea o in PDF della fattura emessa. Può tuttavia scaricare la Fattura Elettronica dalla propria area “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate oppure comunicare al fornitore la propria PEC oppure il proprio Codice Destinatario. In quest’ultimi due casi lo psicologo sarà tenuto ad eseguire la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche che può essere demandata mediante opzione anche all’Agenzia delle Entrate.
  • regime semplificato: in questo caso lo psicologo comunicherà al proprio fornitore la PEC oppure il proprio Codice Destinatario. Lo psicologo sarà tenuto in entrambi i casi ad eseguire la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche che può essere demandata mediante opzione anche all’Agenzia delle Entrate
Le fatture emesse a persone fisiche e che hanno per oggetto prestazioni sanitarie devono essere trasmesse dallo Psicologo al Sistema Tessera Sanitaria. L’adempimento deve essere eseguito entro il 31 gennaio di ogni anno per le fatture emesse l’anno precedente.
Esenzione IVA
Le prestazioni dello Psicologo volte alla diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona sono esenti da IVA. Questo significa che quando uno Psicologo deve certificare un compenso ricevuto a seguito di una prestazione sanitaria dovrà emettere una Fattura senza addebito dell’IVA e dovrà porre sul documento il titolo di esenzione: “Esente IVA- art. 10 n. 18 – DPR 633/72”
Solo le prestazioni psicologiche volte alla diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona fruiscono dell'esenzione da IVA. Pertanto bisogna escludere l’esenzione Iva per tutte quelle attività che non consistono in prestazioni di diagnosi e cura dirette a tutelare, mantenere o ristabilire la salute di una persona.
Gli psicologi che adottano il regime forfettario (o il regime dei minimi), rispetto a quelli che adottano il regime semplificato, devono emettere una fattura sempre senza addebito di IVA.

Per saperne di più Contattaci tel. 0803813261
email: info@fiscoeasy.it

martedì 5 marzo 2019

Come si apre la Partita Iva


Il lavoro di oggi risulta sempre più agevole grazie alle tecnologie che semplificano le nostre attività in qualsiasi campo. L’avvio, di un’attività imprenditoriale o professionale, è subordinato ad una serie di operazioni amministrative da compiere tra cui l’apertura della Partita IVA . Tale momento assume un’importanza fondamentale.
L’apertura della Partita IVA può essere eseguita con modalità online o con la tradizionale modalità cartacea. Da pochi anni è possibile aprire una Partiva IVA online, senza più dover presentare personalmente agli uffici preposti come INPS, Agenzia delle Entrate o Camera di Commercio, ed attendere il proprio turno per richiederla. Grazie alla tecnologia che oggi fa sempre più parte della nostra vita, sia lavorativa che privata, possiamo svolgere tantissime azioni anche da casa, oppure dall’ufficio.
Come aprire una partita IVA online
Aprire la partita IVA online, come detto prima è molto semplice, grazie alla possibilità di collegarsi ad un Computer e seguendo solo dei piccoli passaggi. Possono aprire la partita IVA online, commercianti, artigiani e liberi professionisti, il tutto completamente gratis.
La procedura da seguire per aprirla a costo zero è compilare un modello che fornisce l'Agenzia delle Entrate, scaricabile dal proprio sito oppure ritirato in sede.
Il modulo che deve essere compilato con molta attenzione, è composto da 4 pagine, dove dovranno essere inserite al proprio interno tutti i dati fiscali dell'interessato, il luogo dove è situata l'azienda o l'attività da aprire, la propria residenza, il regime fiscale che si vuole utilizzare, diverse informazioni utili all'Agenzia delle Entrate e per ultimo, ma molto importante, il codice ATECO (un codice che indica la tipologia di attività che si vuole svolgere). Dopo aver fatto tutto questo bisogna aspettare pochissimo tempo, l'Agenzia delle Entrate comunica il numero di Partita IVA.
In alternativa la domanda può essere inviata direttamente ad uno sportello dell'Agenzia delle Entrate o tramite una raccomandata A/R, il tutto sempre in pochissimo tempo.
Se non vogliamo sbrigare nessuna procedura personalmente, possiamo affidarci ad un professionista del settore, come Fiscoeasy un commercialista online, facilmente consultabile sul sito www.fiscoeasy.it.
La procedura per aprire la partita IVA online cambia se non si tratta di un libero professionista, ma di una ditta individuale, l'iter burocratico è diverso a seconda dell'attività che si vuole aprire. Per questo tipo di attività bisogna seguire tramite una procedura telematica, la Comunicazione Unica (ComUnica); si tratta di una pratica informatica che racchiude al suo interno i dati personali del partecipante, l'oggetto dell'informativa e la richiesta effettuata a diversi enti.
Dopo aver compilato tutto questo, la Comunicazione Unica per poter essere valida e inviata alla Camera di Commercio, dovrà contenere al suo interno diverse informazioni importanti come:
·       La richiesta di iscrizione nel Registro delle Imprese;
·       L'iscrizione al Registro dei Commercianti o a quello degli Artigiani INPS;
·       L'assegnazione del numero di Partita IVA;
·       La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che va presentata in seguito al SUAP    Sportello  Unico delle Attività Produttive);
·       L'iscrizione all'INPS e all'INAIL, se necessario.
Per far sì che tutta questa procedura vada a buon fine c’è bisogno che il cliente sia in possesso di una PEC e di Firma Digitale.
Da come sopra descritto si intuisce che questa procedura riguardo le ditte individuali prevede anche il pagamento di diritti camerali.  Anche se questa procedura può sembrare semplice per chi già conosce tematiche simili, si consiglia sempre un confronto o affidarsi ad un commercialista online come Fiscoeasy, sempre disponibile e preparato; anche un semplice errore può portare in seguito a gravi problemi alla nascente attività.
Chiudere  o modificare la partita iva
La partita IVA online può essere chiusa in qualsiasi momento che si ritiene giusto farlo. Per chiuderla bisogna compilare lo stesso modello utilizzato per aprirla, bisognerà tra l’altro inserire in un'apposita casella la dicitura Cessazione Attività, con il relativo numero di partita IVA; questa operazione è del tutto gratuita.
Oltre all'apertura e alla chiusura di una partita IVA online, con il modello sopra descritto, si possono apportare delle variazioni come ad esempio: il nome all'attività, la sede, il codice ATECO, cambiare il regime fiscale, oppure cancellare o sostituire altri codici secondari. Quando si decide di effettuare una o più modifiche, nel giorno in cui vengono inviate all'Agenzia dell'Entrate, saranno controllate e accettate.
Abbiamo descritto le modalità per aprire, modificare e chiudere la Partita IVA.  La tecnologia ci viene incontro agevolando il disbrigo di queste pratiche che in alcuni casi richiedono tempo, lunghe attese agli sportelli, per il parcheggio e/o sale d’attesa. Con l’utilizzo del web possiamo rivolgerci tranquillamente ad un commercialista online, come Fiscoeasy, in grado di  consegnarti nelle 24 ore il numero di partita iva, dopo aver  fornito consulenza e informazioni sui codici ATECO da utilizzare, sul regime fiscale da scegliere e su tutte le necessità contabili /fiscali .
Team Fiscoeasy