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lunedì 19 novembre 2018

Conto corrente estero e adempimenti fiscali

L’apertura di un deposito o di conto corrente presso una banca estera comporta, per un soggetto residente in Italia, l’obbligo di compilazione di un particolare quadro in dichiarazione dei redditi denominato RW. Tale quadro ha lo scopo di adempiere all’obbligo di monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero da parte dei soggetti fiscalmente residenti in Italia.
Tuttavia non vi è obbligo di monitoraggio fiscale per i depositi e i conti correnti bancari, aperti presso un istituto finanziario estero, qualora il valore massimo complessivo raggiunto nel periodo di imposta non è superiore ad euro 15.000,00 . L’obbligo permane, però, se la consistenza media è superiore ad euro 5.000 ai fini del calcolo dell’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all’Estero (IVAFE)
L’importo dell’IVAFE, sui depositi e i conti correnti esteri, da pagare annualmente è fisso ed pari a euro 34,20.
Naturalmente è necessario provvedere a tassare in dichiarazione dei redditi anche gli altri componenti reddituali che possono derivare da investimenti esteri. Pertanto sarà necessario indicare in dichiarazione dei redditi anche gli eventuali interessi attivi derivanti dai depositi e i conti correnti bancari oppure da titoli obbligazionari detenuti all’estero. Allo stesso modo sarà necessario indicare in appositi quadri della dichiarazione i dividendi derivanti da titoli azionari e le plusvalenze maturate a seguito di cessione di attività finanziarie. L’aliquota fiscale sarà pari al 12,5% per gli interessi o plusvalenze derivanti da Titoli di Stato mentre sarà pari al 26% in tutti gli altri casi.
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